"E qui papà devi pensà. Sì, che chi dopo stasera è andato a festeggià, la gioia la troverà solo sulle disgrazie altrui...pe' sta gente non c'è luce papà ma solo giorni bui...perché chi pe' soride deve vedé piagne uno, mille, centomila, è uno che nella vita sua starà sempre in fila. Chi invece la prova la vita sulla pellaccia, non starà mai a chiede un sorso da 'n'antra boraccia..." V.M.

sabato 17 luglio 2010

Possis nihil Urbe Roma visere maius

Tutto è nato da un'affermazione. Più che un'affermazione mi sento di chiamarla una constatazione lapalissiana. Questa riguardava la bellezza di Roma. Ogni cittadino di ogni parte del mondo al solo nome di Roma si toglierebbe il cappello abbassando il capo. Perché Roma è la Storia.
La Storia con la esse maiuscola perché parliamo della storia dell'Umanità, della coscienza civile, della legge; la storia del primo vero unico sentimento di appartenenza comune. Per potersi definire Civis Romanus a quel tempo si faceva di tutto e il poter pronunciare la fatidica frase "Civis Romanus Sum" significava avere accesso al Mondo, significava essere cittadino del Mondo. ROMA CAPUT MUNDI, non a caso. Camillo Benso, il conte di Cavour, disse molto categoricamente: "Ripeto che Roma, e solo Roma, dovrà essere la Capitale d'Italia."

Ma da una frase, che vuole essere solo un tributo alla magnificenza della Capitale, può nascere un caso geopolitico. Soprattutto se Roma è sì il simbolo della Storia ma se chi la pronuncia è addirittura il Simbolo di Roma!!!



Perché ogni volta che Francesco Totti si alza dal letto c'è qualcuno pronto a fare il suo commento perché in fondo, questo ragazzo, è una fonte inesauribile di pubblicità...per chiunque! E così, basta rispondere ad una frase di Totti che si è sicuri di finire su tutti i giornali d'Italia...ahimé...questa è l'Italia! Non mi va di mettermi a dire cosa hanno detto, perché l'avrete già letto in tutte le salse (...perché la Padania, la Padania, la Padania...mamma mia che palle!!!!!!).
Non vorrei neppure diventare io per primo razzista citando un bellissimo striscione comparso una domenica in curva Sud: "Quando voi stavate ancora sugli alberi, noi eravamo già froci" ma è troppo più forte di me...non è razzismo, questa è guasconeria!

In fin dei conti noi ci ridiamo su perché sappiamo che a Roma, un giorno o l'altro, ci verranno tutti. Sappiamo che, come disse Orazio, "Non potrai vedere mai nulla di più grande di Roma". Noi sappiamo cosa sia Roma e in cuor vostro lo sapete anche voi, e anche voi sapete che in fondo, la cosa più bella di Milano, resta sempre il treno per Roma!

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